IL FOTORACCONTO
Dall'Italia al sud del Portogallo
Come al solito il racconto inizia con la sveglia che suona. Sono le
8:00 del 26 Gennaio 2019 ed il risveglio non è dei migliori. Il motivo è il solito ovvero quel velo di ansia che precede ogni partenza. Molto lentamente prendo l'abbigliamento tecnico e inizio a vestirmi. I gesti sono quasi meccanici e in poco tempo sono pronto, controllo il livello dell'olio e parto.
In questo viaggio testerò in maniera molto severa e con diverse condizioni climatiche la giacca
VERT 360, il pantalone
RIDER 360 di
MotoOne con e gli
X-BLEND WATERPROOF di
TCX GIORNO 1 e 2
Me la prendo comoda, molto comoda dato che devo arrivare "solo" in Portogallo. In me c'è la convinzione che sia
dietro l'angolo così snobbo l'autostrada e percorro solamente statali. Quando il sole di questa breve giornata invernale tramonterà sarò ancora incastrato tra i tornanti delle bellissime
Alpi Liguri.
Il giorno seguente riparto senza fretta, faccio selfie e video, mi rilasso. Varco ben presto il confine dove riassaporo i chilometri di un precedente
viaggio in moto alla scoperta della Francia. Sempre bella la Francia, ne ho ricordi stupenti e l'ho ritrovata esattamente come la ricordavo.
Arrivato a
Fos-sur-Mer decido di mettere un punto alla giornata e prenoto un hotel per la notte. Parcheggio avanti la struttura che con mio stupore trovo non solo
deserta ma anche
sbarrata. Provo a chiamare e richiamare ma nulla. Solamente quando ogni speranza stava svanendo, ricevo una chiamata dal proprietario che mi rassicura di essere lì a momenti.
Attenderò al freddo del porto con un vento gelido e fortissimo per altri 20 minuti.
Me la prendo con molta calma
A fine giornata sono ancora tra le Alpi Liguri
Attendo al vento (fortissimo) che arrivi il proprietario dell'hotel
GIORNO 3
Riparto di buon'ora nonostante l'alba tardi a mostrarsi. Le previsioni non promettono nulla di buono ma voglio continuare a godermi le statali francesi senza fretta.
Alcuni chilometri prima di Narbona il rumore delle prime gocce sul casco anticipa un brusco calo della temperatura.
In meno di 15 minuti la pioggia tramuta in neve e mi trovo costretto a guidare in mezzo ad una vera e propria bufera! Devo usare la mano come fosse un vero e proprio tergicristallo per rimuovere i depositi bianchi che ostruiscono la visuale. Tengo gli 80km/h ma la moto sembra stabile.
Qualsiasi zuppa di pasta sarebbe buonissima dopo la giornata di oggi
GIORNO 4
Il viaggio sarebbe dovuto proseguire verso il nord della Spagna ma le previsioni davano pioggia per una settimana di fila (???), meglio passare a sud, per la Mancha. Ebbene, sapevo che la Mancha era celebre grazie a Don Chisciotte e i suoi mulini a vento. Quello che non sapevo era però quanto fosse difficoltoso e stancante guidare per ore intere con la moto inclinata cercando di opporsi alle potentissime e violente raffiche di vento trasversale che cercano di sbatterti a terra.
Un po' di riposo dalle violente raffiche di vento
Per questo viaggio bagagli e calzature vintage
GIORNO 5
La Spagna centrale è monotona. Vuoi perchè sto cercando di attraversarla velocemente, vuoi perchè è effettivamente monotona, piatta e senza stimoli i chilometri passano lenti. A dimostrazione del fatto che questa zona del paese sia frequentata solo chi è di passaggio, sono la grande quantità di strutture pronte ad accogliere il viaggiatore. Tutte costruite lungo la strada principale, sono degli hotel/ristoranti/benzinai, molto spesso frequentati da camionisti o agenti che si spostano per lavoro.
Ma hey! Tra un benzinaio e l'altro le ruote della Twin approdano per la prima volta, finalmente, in Portogallo!Finalmente in Portogallo!
Visita a Castelo de Vide e, inutile dirlo, ancora sotto questa pioggia che non vuole saperne di smettere. La visita si rivela comunque piacevole e rilassante dopo diversi giorni di viaggio. Si riesce a salire in cima alla torre e osservare la città da un punto privilegiato. C'è da aggiungere che per fare questo si deve letteralmente camminare sopra il tetto di un edificio senza la benchè minima protezione dal baratro!
Guido fino a Évora, graziosa cittadina che raggiungo nel tardo pomeriggio e anche il mio stomaco inizia a brontolare, non bado all'orario e cerco subito un posto in cui cenare.
Quando visito un paese straniero voglio assaggiare i piatti tipici, possibilmente negli stessi luoghi frequentati dalla gente locale. Passeggiando per le stradine di Évora noto questo minuscolo locale con appena 20 posti a sedere...preso! Chiedo al barista se fosse troppo presto per cenare e risponde in "porteghese euforico". Capisco che un tavolo sta già aspettando me.
Antonio mi spiegherà che lui è barista ma anche "chef" e camerie essendo il solo a gestire il locale. Lascio scegliere a lui la portata e dopo aver detto di voler dimostrare che non solo in Italia ci sono ottimi cuochi, se ne corre in cucina.
Cena deliziosa e vino ancora di più.
GIORNO 6
Il motivo per cui sono venuto ad Evora è però un altro:
la Capela dos Ossos.
Trattasi di una cappella costruita
interamente di ossa umane. Una scritta sovrasta l'ingresso principale "
nos ossos que aqui estamos pelos vossos esperamos" ovvero "Noi ossa che qui stiamo, le vostre aspettiamo".
Raccapricciante.
In realtà questo luogo non è stato edificato per incutere timore senza motivazione.
Leggi l'articolo completo su la Capela dos Ossos qui.
Il dettaglio del quale forse non ho parlato troppo fin'ora è che, come da tradizione, il brutto tempo mi ha accompagnato quotidianamente fino a qui. Spero quindi che arrivato qui, nell'Algarve, la situazione migliori. Dopotutto questa zona è famosa per il suo clima mite tutto l'anno!
Le mie supposizioni si rivelano infatti giuste: d'un tratto esce prepotente il sole.
Il tempo di fare due foto e già ricomincia la pioggia.
GIORNO 7
Il Portogallo mi ha stupito. Credo che questo sia il paese con il
clima più velocemente variabile che abbia mai visitato. Neanche nel mio
viaggio in Scozia ho trovato una situazione simile.
Non scherzo dicendo che nel giro di
15 minuti si può passare dal nubifragio alla giornata serena con un cielo assolutamente limpido. In pochi minuti passi quindi dalla giacca tre strati alla T-shirt a mezze maniche. Colpa (e merito) dell'
Oceano Atlantico
Sotto questo punto di vista la giacca
VERT 360 e il pantalone
RIDER 360 di
MotoOne hanno lavorato in maniera ottima grazie alla loro versatilità freddo/caldo.
Cabo Sao Vicente. Spettacolare.
Qui la terra si assottiglia sempre più fino a diventare una sottilissima striscia che finisce con scogliere a picco sull'Oceano.
Enormi onde si infrangono con fragore sulle scogliere e davanti a questo spettacolo della natura ti senti piccolo piccolo.
La mente fantastica sugli
innumerevoli marinai che, varcando le Colonne d'Ercole tra Spagna e
Marocco , vedevano quest'ultimo lembo di terra e poi il nulla.
Solo l'immenso Oceano Atlantico.
Le sterrate che conducono alle scogliere a strapiombo sul mare
Il frastuono delle onde è vigoroso
davanti a tanta potenza ti senti piccolissimo
segni delle coppie passate di qui
RIsalendo il Portogallo
Ovviamente da quando le ruote della Twin hanno toccato l'asfalto portoghese ho scelto sempre strade minori quando possibile. Cerco di godere appieno il paese che mi ospita e questo non è possibile guidando sulle strade principali dove per la maggior parte del tempo vedi traffico e stazioni di servizio.
Detto questo, l'Algarve è una zona stupenda piena di belle strade che spaziano dalla vista sull'Oceano alla fitta vegetazione mediterranea.
GIORNO 8
la risalita verso nord è lenta e piacevole. Visito
Comporta, piccolo villaggio di pescatori dove scopro che posso raggiungere
Lisbona molto più velocemente del previsto grazie ad un
traghetto che sbarca a Setúbal. Ottimo.
In questo viaggio non visiterò la capitale dato che, come tutte le capitali, richiederebbe un viaggio a sè. Punto dritto verso Sintra attraversando il famoso "
Ponte 25 de Abril" costruito dalla stessa azienda che costruì il
Golden Gate Bridge.
E' una tratta abbastanza corta
Giungo a Sintra nel primo pomeriggio sistemandomi in un B&B e usandolo come "campo base" da cui partire per raggiungere il punto geografico famosissimo: Cabo da Roca, il luogo più a ovest dell'intera Europa. Non sono un fanatico dei punti estremi ma distava solamente 18 km da Sintra...non dovevo andare?
Una volta arrivati al faro di Cabo da Roca bisogna parcheggiare e continuare il sentiero (molto corto) a piedi fino all'obelisco che svetta fiero sulla scogliera. Come da tradizione assisto al tramonto sul mare che rimane uno spettacolo sempre suggestivo al contrario del luogo che viene surclassato in tutto e per tutto da Cabo Sao Vicente.
Tramonto sul mare a Cabo da Roca
GIORNO 9
Se venite in Portogallo non potete non visitare la
zona di Sintra, talmente caratteristica da essere patrimonio
UNESCO. Il paesaggio prevalentemente collinare e presenta dei
dislivelli notevoli. Questo si traduce in stradine piene di
tornati lenti e dai saliscendi importanti. Per fare un esempio, raggiungere il punto B partendo da A, che sulla carta sembrano distare pochi chilometri, richiede in realtà tantissimo tempo perchè bisogna
scendere a valle per poi risalire (o viceversa).
Uno dei monumenti più importanti del luogo è sicuramente il bellissimo
Palácio Nacional da Pena, anch'esso inserito nella lista
patrimonio UNESCO. Si tratta di un
coloratissimo castello costruito sulle rovine di un vecchio convento.
La
gallery qui Sotto vale più di mille parole.
Viaggiare per stradine interne vuol dire venire a contatto con gli usi e costumi dei locali. E quando hai scelto di immergerti negli usi e costumi non puoi tirarti indietro. Non più. Come quando stavo girovagando cercando un posto in cui mangiare un boccone. Era ormai ora di pranzo e lungo il tragitto incrociavo regolarmente churrasqueire e bar. Poi noto questa Casa de Pasto e incuriosito dico "proviamo".
Cerco di attirare l'attenzione del cameriere ma non risponde. Così lo seguo e una volta avanti al bancone chiedo il menù. L'uomo barbuto fa segno di no.
"Ok, senza menù. Cosa posso mangiare?" Segue uno sproloquio in portoghese a cui rispondo "Perfetto, quello!"
Dopo alcuni minuti mi arriva una portata che avrebbe sfamato 2 ippopotami. Era presentata in un piatto di dimensioni esagerate e conteneva:
-pasta corta
-carne di maiale
-ossa di maiale
-carne di vitello
-legumi vari
-trippa
-verdura
Per la cronaca: sono riuscito, con grande sforzo, a mangiare tutto.
Si sono avvicinati spontaneamente
Altri 100 km circa e sono al cospetto di un'altro monumento UNESCO che si rivela una vera e propria sorpresa. Sto parlando del
Monastero di Alcobaça.
Splendida e
sfarzosa la facciata gotica, una volta dentro è possibile visitare sia la chiesa che tutto il resto del monastero dove i
monaci vivevano. Per quest'ultima parte è necessario pagare un biglietto ma ne vale assolutamente la pena in quanto si possono visitare quasi tutti gli ambienti che usavano i monaci: refettorio, cucina, dormitorio, sala capitolare, varie sale minori e il chiostro del silenzio con tanto di fontana.
La sfarzosa facciata di Alcobaça
Oggi assisterò ad un tramonto particolare. Ho deciso di godermelo a Nazaré, un'altra località famosa in ogni parte del globo. Proprio qui infatti grazie ai forti venti provenienti dall'atlantico si formano le onde tra le più alte al mondo.
Dall'alto della scogliera, dove è posto il faro si ha una visuale privilegiata sulla Praia do Norte, dove molti surfisti sfidano la natura. Esistono diversi siti online che permettono di consultare le previsioni sull'altezza dell'onda ora per ora.
Ovviamente quando sono andato c'erano onde di 40 cm.
In basso potete notare le onde più alte del mondo
GIORNO 10
Fatima ha bisogno di presentazioni? No. Infatti non racconterò nulla perchè non c'è nulla da raccontare. La sua fama la precede ma oltre all'enorme
piazzale avanti la chiesa e la
cappellina della presunta apparizione di Fatima ai
tre pastorelli, non c'è nulla degno di nota.
Raggiungo quindi
Aveiro , soprannominata
"la Venezia del Portogallo". Bene, volete sapere la mia opinione? La stessa che ho della Atlantic Road del
viaggio in Norvegia .
UNA CAGATA.
Una cagata se ci si aspetta di essere a Venezia. Un paesino carino se non si hanno grosse pretese. Ci sono si i caratteristici
Moliceiros ma una gondola non fa Venezia.
Aveiro, la "Venezia del Portogallo"
GIORNO 11 e 12
Vi ricordate che avevo detto di aver volutamente saltato Lisbona? Uno dei motivi, oltre al fatto che servirebbe un viaggio dedicato, era poter visitare in tranquillità
Porto. Ho preferito Porto a Lisbona senza nessun motivo. Suonava meglio il nome.
Qui una
bella storia da raccontare. nei giorni precedenti mi arriva un messaggio privato di
Gabriel Martins, moderatore del gruppo Facebook
AfricaTwinpt , che mi invita ad avvisarlo se fossi passato per Porto.
Ovviamente appena arrivo in città lo contatto e subito risponde che sarebbe felice di fare
una birra e una chiacchierata insieme quella stessasera.
"Ci sto per la birra, Gabriel! Conosci qualche posto qui in città dove posso passare la notte?"
"Un mio amico gestisce un hotel vicinissimo a dove sei tu, c'è anche il parcheggio moto. Lo chiamo e ti faccio sapere."
Gabriel si rivela subito disponibile e mi fa sapere che il proprietario dell'hotel è disposto a farmi un prezzo speciale perchè anche lui appassionato di moto!
"Perfetto! Stanza presa."
Scoprirò solamente successivamente che avevo ricevuto uno
sconto del 50% (!) e dalla mia finestra avevo una
vista dall'alto spettacolare su tutto il lungofiume. Top! Per sdebitarmi devo assolutamente
inventarmi qualcosa. "Cosa faccio? Mmh, fammi pensare..." "Ci sono! Questa sera gli preparo una carbonara!"
Ora è giunto il momento di visitare l'unico luogo che mi interessa vedere in città: le cantine di vino Porto. Scelgo Sandeman e prenoto un tour guidato che mi permetterà di visitare lo stabilimento e accedere alla degustazione finale di 3 tipi di vino: il ruby, tawny e special reserve.
Il vino Porto è molto dolce e liquoroso, ideale per aperitivi, formaggi o dessert.
Me ne sono innamorato.
L'ho apprezzato così tanto che appena terminato il tour ho cercato un negozio in centro e magicamente nello "spazio souvenir" delle valigie laterali sono comparse ben 3 bottiglie di Porto.
Breve passeggiata in centro e poi ritorno in stanza per cucinare la carbonara che Gabriel ha apprezzato moltissimo!
GIORNO 13 e 14
Purtroppo inizia il rientro verso casa anche se mi sto dirigendo verso il porto di Barcellona in modo da guadagnare un giorno di viaggio.
Dato che sono in anticipo sulla tabella di marcia (non è vero, non è mai esistita una tabella di marcia), una deviazione non sarà un problema quindi passo per il deserto di Bardenas Reales in Spagna.
Uno dei posti più divertenti visti fin'ora: un grande parco giochi per le maxi enduro con facili strade sterrate che si dividono per poi intersecarsi di nuovo senza il pericolo che diventino sentieri per specialistiche come spesso accade in montagna. Qui ogni strada è buona per partire ed esplorare questo scenario desertico. inaspettato scenario desertico
Il viaggio purtroppo finisce al porto di Barcellona dove mi attende il traghetto per Civitavecchia. Una volta sbarcato, in 3 ore arriverò a Jesi, punto di partenza e finale.
Se sei arrivato a leggere fin vuol dire che il fotoracconto ti ha appassionato e io non posso che esserne felice. Se vuoi chiedermi qualcosa o esprimere un tuo giudizio, scrivilo qui sotto nei commenti.
Ti lascio con questa poetica immagine della gloriosa Twin che si gode un po' di relax sotto un commovente tramonto iberico.
Il fotoracconto finisce così
In Portogallo si mangia bene e si spende molto poco. Il piatto unico di cui ho parlato precedentemente è costato circa 7 euro comprensivo di birra media. Qui si mangia molto pesce, in particolar modo il baccalà che ho apprezzato in particolar modo con la ricetta "bacalhau ao bras". Non sono un amante del baccalà ma questa ricetta era deliziosa.
La qualità media del vino è molto alta, non ho mai bevuto del vino scadente.
In Spagna assaggiato nuovamente, dopo anni, tapas, pinchos e bocadillos. Come sempre veloci e sfiziosi.
8 Comments
Gran bel racconto, mi ha fatto venir voglia di intraprendere il tuo stesso itinerario! La prossima volta ti consiglio Lisbona, a me è piaciuta moltissimo!! Ci vediamo il 19 luglio!!!
Grazie mille! Comunque il motogiro è il 19 Maggio! Vieni?
Si , scusa ho fatto un casino! 😂
Gran bel racconto, mi ha fatto venir voglia di partire e fare lo stesso itinerario!!! La prossima volta ti consiglio di visitare Lisbona, a me è piaciuta moltissimo!
Lo stavo aspettando da quando avevi annunciato di partire per il Portogallo.
Un bel racconto, conciso, scorrevole, piacevole da legere, interessante. Peccato che non sei riuscito a fare la zona Nord della spagna per via del maltempo, veramente fantastica.
Bravo Ale!
Grazie mille! Hai ragione ma purtroppo non sono riuscito a causa sia del tempo che del maltempo.
Complimenti Ale!
Davvero bel racconto e soprattutto bel viaggio! 🙂
Grazie Filippo!